È stato pubblicato lo scorso novembre il primo EP di Danilo Trivelli, intitolato “Abiterò su di te”.
Il mini album, realizzato in autoproduzione con l’impiego di strumenti reali e virtuali, contiene 5 brani per una durata totale di 30 minuti.
Gli arrangiamenti sono improntati al pop acustico con il sostegno di una ritmica decisa.
I testi, poetici e introspettivi, assumono grande importanza nell’architettura delle canzoni ed evidenziano il carattere cantautorale del lavoro.
Le tracce sono state missate e masterizzate a “L’Autre Studio” (Paris) da Jean-Pierre Bouquet, l’ingegnere del suono che masterizzò il primo album di Gianmaria Testa “Montgolfières”. L’EP è disponibile in download digitale e streaming sui principali siti web musicali, in attesa della prossima stampa su CD.

Quando hai deciso di dedicarti alla musica e perché?
La musica ha esercitato su di me una forte attrazione parallelamente alla scoperta dell’interiorità. Come specchio e veicolo delle emozioni. Quindi ne sono stato grande fruitore già in pubertà e durante l’adolescenza.
È stato poi naturale adottarla come mezzo di espressione. Ho scritto la mia prima canzone quando ancora non sapevo comporre tutti gli accordi sulla chitarra. Forse sembra un luogo comune, ma è la realtà.
Era il desiderio, l’impulso interiore di dare forma a un piccolo universo personale. Tutto mio, ma rivolto agli altri. La gioia di creare: questo il “perché” fondamentale.

Quali sono stati i tuoi primi passi nel mondo della musica? Raccontaceli.
Una cameretta, chitarra, fogli e inchiostro. Introspezione e desiderio di comunicare.

Qual è il tuo genere musicale?
La radice è sicuramente cantautorale. Ma la vocazione è pop.
L’aspetto “letterario” è fondamentale nelle mie canzoni. Però è forte il bisogno che sento di “ambientare” le parole. Di sostenerle con energia ritmica. Mi piace sentirle muoversi in un loro paesaggio immaginario, creare un insieme dove musica e parole traggano forza vicendevolmente, fondendosi e dialogando.

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Quali artisti hanno influenzato la tua scelta musicale?
L’idea della canzone come messaggio, comunicazione tra sensibilità, l’ho assimilata ascoltando i grandi cantautori italiani e internazionali.
Forse, inconsapevolmente, qualcosa rimane anche dell’intenso amore adolescenziale per la musica progressive.
In seguito, però, ho amato le sonorità del pop inglese più introspettivo, come quello scozzese, dove la malinconia non è rassegnazione ma comunica un moto di speranza e volontà di riscatto. Energia tenuta al guinzaglio, pronta a esplodere nell’anima. Un nome: Trembling Blue Stars.

Hai pensato di mettere insieme una band per i live?
Questo finora è un desiderio che è rimasto irrealizzato. Sentendomi più autore che interprete, e con poca propensione a mostrarmi in pubblico, mi sono dedicato più alla composizione. Sarei altrettanto felice di ascoltare i miei brani eseguiti da altri.

Che cosa nei pensi dei Talent Show?
I Talent Show indubbiamente tolgono spazio vitale alla creatività in campo musicale. Gli operatori del settore trovano più redditizio e meno rischioso investire su soggetti promossi gratuitamente dalle TV e dal profitto assicurato. È l’attuale cruda, e triste, legge del business.
Credo possano tuttalpiù portare alla luce belle voci e bravi cantanti, ma che nulla abbiano a che fare con la creazione artistica. Dubito che una prossima generazione canterà una sola canzone uscita da un Talent Show.
Intanto i veri talenti creativi continueranno a esistere ma quasi nessuno li conoscerà e potrà godere della loro arte. Riusciremo mai a uscire dalla rotta del declino e dell’omologazione?

Cos’è la musica per te?
Personalmente, innanzitutto tramite espressivo. La sua qualità di linguaggio universale mi ha sempre affascinato, e ancor più la forma canzone in grado di unire il potere immaginifico delle parole e quello evocativo della musica in un universo unico e irripetibile.

Descrivi il tuo singolo in 3 parole.
Sentimento, incantesimo, poesia.

Quando prevedi di uscire con un nuovo singolo o un nuovo album?
Il proposito è di riuscire a realizzare un nuovo disco entro l’anno. Vedremo se sarà un EP o un intero album.

Abbandoneresti l’Italia per vivere un’esperienza musicale all’estero?
Perché no?

Danilo Trivelli è su Facebook e YouTube.