BASILICO, il nuovo singolo della cantautrice salentina Carla Diletta
Partendo dal racconto di un amore finito, la canzone vuole trasmettere un messaggio ben preciso: prima di amare l’altro è necessario imparare ad amare sé stessi.La metafora del basilico, pianta verde e rigogliosa che appassisce presto se non la si coltiva con attenzione, è così usata per spiegare l’amore, il quale come una pianta, se non riceve le cure necessarie, finisce per seccare e morire.
“Dovremmo sempre evitare di arrivare al punto estremo di una relazione, quello in cui perdiamo noi stessi. Prima di appassire come persone, prima che la fine di un rapporto ci porti a ‘sfiorire’ come una piantina di basilico, per amore di noi stessi, dobbiamo avere il coraggio di lasciare andare l’altro, facendoci attraversare e non demolire dalla nostalgia” – commenta Carla Diletta, che con questo brano dalle note apparentemente malinconiche, vuole in realtà trasmettere forza e speranza.
La giovane artista ventiquattrenne, neolaureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Pavia, dal papà musicista eredita la passione per la musica e impara a suonare il piano a soli quattro anni. A quindici anni scopre il canto e comincia a scrivere brani in inglese che raccontano di esperienze ed aneddoti di vita, mentre studia teoria musicale e chitarra in conservatorio. I suoi brani, a metà fra l’indie e il pop, non possono essere incasellati in un genere specifico perché completamente slegati dalle etichette tradizionali: “spesso, nel mondo della musica non si osa per paura di sbagliare e non soddisfare il gusto del pubblico. Da qui l’uso di riprendere modelli del passato, riproponendo o rivisitando vecchi schemi. Nel percorso formativo dei giovani che come me vogliono fare musica, pur essendo fondamentale avere un’approfondita conoscenza dei grandi artisti del passato, è altresì importante ‘distinguersi’ e, perché no, osare con sound del tutto nuovi, che meglio si sposano con un mondo inevitabilmente cambiato”, conclude la cantautrice dalla voce soave. Del resto anche la musica deve fare i conti con la realtà: la musica cambia, perché il mondo cambia, i generi musicali si mescolano fra loro e la tecnologia ha reso gli strumenti di produzione musicale accessibili a chiunque e dappertutto, e questo non può essere sottovalutato.