Dalla fine degli anni’80 Pagany si dedica alle produzioni musicali
“Pagany” è un DJ e produttore. Ha iniziato la sua carriera alla fine degli anni ’80.
Dal 1990 Pagany ha dimostrato un gusto unico nelle produzioni musicali House e nella scelta della musica da proporre nei clubs.
Quando hai deciso di dedicarti alla musica e perché?
Ho iniziato a dedicarmi alla musica come professione negli anni 80. A casa dopo la scuola ascoltavo la radio e giocavo a rifare le presentazioni degli speakers di allora con il mio microfono da poche lire. Poi mi sono fatto coraggio ed ho telefonato ad una radio che mi ha invitato nei loro studi…e da li è iniziato tutto. La spinta è stata una passione molto forte per la musica che riempiva le mie giornate ascoltandola a casa con i dischi a 45 giri di mio padre per poi proporla e presentarla in radio con la mia voce e successivamente in discoteca.
Quali sono stati i tuoi primi passi nel mondo della musica?
Come dicevo prima io nasco come speaker radiofonico alla fine degli anni 80. Da li la passione per la musica Funky e Disco mi ha portato ad imparare a mixare con i vinili e i giradischi…si, a mixare sul serio… e così mi sono affacciato alle consolle delle discoteche. Ho avuto la fortuna di iniziare in un periodo di crescita dei clubs ed ho anche avuto molti colleghi che mi hanno insegnato con molta pazienza, ed io ho avuto l’umiltà di ascoltarli (cosa che adesso le nuove leve non hanno minimamente). La mia professione è iniziata così e l’elemento fondamentale è stato l’emozione che mi dava e mi da tuttora la musica. Tuto questo mi ha portato dal microfono delle radio, alle discoteche ed in fine agli studi di registrazione che hanno segnato definitivamente la mia strada. Dopo essermi fatto le ossa negli studi della mia città nei primi anni 90 sono entrato a far parte del team di produttori della Media Records, una delle principali case discografiche dance indipendenti italiane ed il mio lavoro principale è diventato fare il produttore. Con impegno e lavoro di squadra ho avuto la fortuna di ottenere vari successi internazionali da Cappella (3.000.000 di copie vendute) fino al giorno d’oggi dove con Roby Arduini mio socio in studio da 10 anni abbiamo fondato la Distar Records attualmente tra le dance labels indipendenti più apprezzate dai DJ internazionali.
Qual è il tuo genere musicale?
Amando la musica mi piace spaziare in vari generi quando lavoro in studio, dalla House alla Dance, Nu Disco e anche Lounge. Come DJ nei club preferisco proporre House preferibilmente Soulful, Disco House basta che sia di qualità.
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Quali artisti hanno influenzato la tua scelta musicale?
Sono nato ascoltando il Soul e il Funky dal repertorio Motown fino a Diana Ross, Commodores, Chic. Ho passato il periodo brithis invasion degli anni 80/90 di Smiths, Echo & The Bunnymen, Cult, Simple Minds, Cure… quiandi direi che ho mi porto dietro un bagaglio ampio che mi influenza sempre.
Hai mai pensato di mettere insieme una band per i live?
Si con il mio socio Roby Arduini con il quale condividiamo alcuni nomi artistici come House Bros e Echo Motel abbiam pensato più volte di preparare un live set con musicista dj e cantante. forse presto…
Che cosa ne pensi dei Talent Show?
I talent sono un pò come gli smartphones. Ci avvicinano ma appiattiscono tutto e creano generazioni di illusi e talenti usa e getta per il pubblico televisivo. Sono un business per gli ascolti ma non per la discografia. Un artista ha bisogno della gavetta, di farsi esperienze di studiare di lavorare sodo… non si può pensare di diventare un big dopo qualche settimana ripreso in un talent dove poi ti smontano rimontano e costruiscono come vogliono. Non si creano artisti ma prodotti e questo on mi piace. C’è da dire che c’è anche un abisso tra chi esce dai talenti italiani e dai talent stranieri. Non è un discorso esterofilo ma vorrei sapere chi tra i nostri si sente al altezza di Adele giusto per citare un nome a caso.
Che cos’è la musica per te?
La musica è stata tante cose per me, un sostegno per momenti difficili, un energia per sottolineare momenti belli. E’ il mio lavoro ma anche il mio divertimento ed una grande passione, e per questo sono fortunato: faccio il lavoro che mi piace divertendomi. Cosa posso volere di più ? I soldi …? arriveranno
Descrivi il tuo singolo in 3 parole.
Anima, passione, brivido.
Quando prevedi di uscire con un nuovo singolo o un nuovo album?
C’era un previsione di uscire per il WMC di Miami ma slitteremo per l’estate con il singolo. Al momento siamo in uscita in Francia con il singolo mio e di Roby Arduini featuring Jenny Cruz che si intitola “Loving You” che è stato tra i consigliati dello store TRAXSOURCE, portale di riferimento per la musica House, e del quale abbiamo appena finito di girare il video. Album vero e proprio no, ma una compilation che racchiude i miei principali singoli e remix fatti per artisti house importanti.
Abbandoneresti l’Italia per vivere un’esperienza musicale all’estero?
Senza il minimo dubbio. Ho avuto molte occasioni di andare a lavorare al estero sia come dj nei locali che come produttore in studio e non c’è paragone. Partirei di nuovo adesso.