Il suono rock della Exit Strategy
Esce il 16 Ottobre “Exit Strategy” il nuovo album del cantautore torinese Piergiorgio Tedesco, a due anni esatti dal precedente “Wrestling” che ha avuto un buon riscontro nell’ambito della musica d’autore “indie”.
Primo singolo estratto, in radio dal 18 ottobre, è proprio il brano che da in titolo all’EP: un pezzo dalle forti tinte punk-rock in cui emerge la forte vena polemica del cantautore che se la prende questa volta con una serie di personaggi del nostro tempo: ad esempio i no-vax, quelli che negano il climate change e i nostalgici del fascismo, tutti inseriti in una carrellata volutamente isterica, proprio come emergono dal carrozzone social e mediatico che ci circonda. L’ultima strofa si conclude con un’amara semi-citazione di Giorgio Gaber: “Libertà è solamente più il volo del moscone…”.
Ma c’è una Exit Strategy dai tempi affannati che stiamo attraversando?”
Naturalmente non ho una via d’uscita vera e propria da proporre, non ho questa presunzione, per quanto personalmente mi piacerebbe trovarla. Exit Strategy è più un’invocazione, il desiderio di trovare una strada che ci porti fuori da problemi che si rincorrono e si sedimentano nel tempo e che anziché trovare una prospettiva sembrano più che altro aggrovigliarsi tra loro riportandoci indietro di decenni, se va bene. Certo, alcuni personaggi che si aggirano nel mondo della politica, della cultura e dell’imprenditoria di serie Z non aiutano a lasciarci alle spalle un periodo confuso, in cui si parla di libertà e dittatura scambiando talvolta addirittura l’una con l’altra”.
L’album è composto da 7 brani, in bilico tra le sonorità rock della title-track ma anche de “Il Monte Fuji nella mia stanza” ed atmosfere e suoni propri della musica d’autore come ad esempio in “30 anni in più o “Come Vento”, con una divertente sortita nel country in “Voglio fare l’Umarell”.
Piergiorgio Tedesco è autore delle musiche e dei testi; gli arrangiamenti sono firmati da Simone Ferrero per la produzione del Ciabòt Studio di Carignano: “il sodalizio con il team di lavoro è molto solido – continua Piergiorgio Tedesco – e sta dando grandi soddisfazioni”.
Il cantautore attraversa infatti un periodo particolarmente prolifico, trattandosi del quarto album nel giro di soli sei anni, il terzo consecutivo con la produzione del Ciabòt Studio: “Voglio ringraziare ancora una volta Simone Ferrero per gli arrangiamenti e l’ottimo lavoro svolto, Edoardo Luparello che come sempre ha suonato la batteria e Brian Allan che ha suonato alcune chitarre e dato il solito, notevole supporto”.
La copertina ritrae un’insegna al neon immersa nel fumo con la scritta “Exit Strategy” e il viso stilizzato del cantautore ed è firmata da Luigi Bicco; il Mastering è a cura de La Maestà.
L’album sarà disponibile in tutti i principali store digitali a partire dal 16 ottobre 2022.
Piergiorgio Tedesco è nato a Torino una cinquantina di anni fa e la vocazione per scrivere e cantare canzoni si è manifestata già da ragazzino, come una malattia infantile da cui non è mai guarito anche per l’influenza di quei cantautori degli anni ’70 e ’80 che hanno colpito da sempre il suo immaginario.
Negli anni ’80 è stato tra i fondatori della compagnia musico-tetrale “+ttosto che stare a casa”.
Negli ultimi anni la sua produzione è stata particolarmente intensa: a “Canzoni da una cella excell” (2016) hanno fatto seguito gli EP “Con le dovute eccezioni” (2018): Wrestling (2020) ed ora “Exit Strategy, passando attraverso alcuni singoli come “Ma non è razzismo – intervista al leghista” con il quale nell’estate del 2019 ha preso più insulti dal popolo della Lega rispetto a tutto il resto della sua vita.
Il Centro Studi Cultura e Società lo ha insignito del Premio per la Giustizia e la Pace Sociale per l’Opera “Cella di Excel” (2016) contenuta nell’omonimo album. Nel 2018 ha ricevuto l’attestato di merito per il brano “La canzone della bambina deficiente” (contenuta poi nell’album Con le dovute eccezioni) al concorso nazionale per la canzone d’autore Diversamente Uguali. Il singolo “Silenzio” tratto da Wrestling ha raggiunto il terzo posto nella classifica Indie – sezione indipendenti.
Per (soprav)vivere si occupa di comunicazione, pubblicità, webmarketing e di altre oscenità.